giovedì 2 giugno 2011

Teppisti cromatici/4: Il Convento delle meraviglie

"e allora invece della lotta politica, la coscienza di classe, tutte 'e manifestazioni e ste fessarie, bisognerebbe ricordare alla gente cos'è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla. è importante la bellezza: da quella scende giù tutto il resto" (i 100 passi)

Personalissima rassegna della piccola bottega degli orrori stilistici salentini: colori incongrui, scelte infelici o semplici pugni nell'occhio che gonfiano di pinnacoli moreschi e sciabolate cromatiche il volto di una terra perfetta nella sua semplicità.


Quarto teppista: Il convento delle meraviglie

Il resort si trova al centro perfetto della provincia di Lecce, sulla Galatina-Collepasso, formalmente in agro di Cutrofiano, praticamente a due passi da Noha e Aradeo. Fino a qualche anno fa passando per quelle campagne vedevi un edificio antico, munito di una cappella privata e di una modesta torretta in avanscoperta sulla strada. Ma il rito del "battezzo" non perdona, i freschi sposi hanno fame di location inedite dove servire gamberoni alla griglia, i cresimandi devono pur fare accomodare i parenti tra stucchi e latticini. Senza contare la convegnistica di settore (enogastronomico, ovviamente) e le cene elettorali, indispensabile corredo di un'elezione sicura. Così l'antico edificio viene risucchiato nel business delle cerimonie.

La struttura era, in origine, un convento e luogo di preghiera delle suore di S.S. Maria di Leuca e questa atmosfera si percepisce ancora per la presenza di una cappella votiva dedicata alla Madonna, per la pace che si respira nella tranquillità del parco tra piscine e fontane, e per il profumo inebriante delle zagare e delle essenze mediterranee.
(dal sito www.sangiorgioresort.it)
L'edificio antico era - lo giuro - bello: un restauro accurato e rispettoso l'avrebbe reso bellissimo. Ma perché accontentarsi? Ed ecco sorgere pinnacoli moreschi e merli di pietra, crescere torrette bicolori sugli spigoli, spuntare palme caraibiche sul prato all'inglese. Le palme non fanno ombra? Niente paura, una tenda ipermoderna a spicchio d'arancia ombreggia le finestre, almeno quelle che non sono state trasformate in ogive gotiche sorrette da colonnine giallorosse. A salutare gli (incauti?) automobilisti un frontone con decorazioni dal vago sapore maya e due snelli corni di pietra.


Uno dice: ce n'è abbastanza. E invece no: mancava ancora quel tocco unico e inimitabile, quel quid che renda l'idea del lusso. E cosa c'è di più lussuoso, agli occhi dei cresimandi di Cutrofiano e dei nubendi di Aradeo, dei convegnisti di Collepasso e degli elettori di Galatina, di un bel vetratone liberty? Magari con un rosone multicolor che ricordi la chiesa appena lasciata e un contorno di stelline in ferro battuto e leziosi riccioli metallici?


A questo punto un dubbio s'insinua: non sarà, il convento delle meraviglie, come certe chiese barocche? Tanto abbacinante fuori quanto spoglio dentro? Anche a questo hanno pensato i cerimonieri del terzo millennio, che nel loro sito assicurano che l'interno rivaleggia con l'esterno per quantità e qualità di lusso:



Una sala ricevimenti con stucchi, argenti, arazzi, specchi e stupende decorazioni contribuisce a rendere indimenticabile ed unico qualunque evento.
Povero San Giorgio, si starà rivoltando nella tomba: tanta fatica per uccidere il drago per poi ricevere come ricompensa l'intitolazione di una sala ricevimenti. Chissà se, a saperlo prima, lo rifarebbe ancora.



Teppisti cromatici da segnalare? danilo976@libero.it o "Danilo Lupo" su fb