giovedì 26 maggio 2011

Teppisti cromatici/3: il fungo di Acquarica

"e allora invece della lotta politica, la coscienza di classe, tutte 'e manifestazioni e ste fessarie, bisognerebbe ricordare alla gente cos'è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla. è importante la bellezza: da quella scende giù tutto il resto" (i 100 passi)

Personalissima rassegna della piccola bottega degli orrori stilistici salentini: colori incongrui, scelte infelici o semplici pugni nell'occhio che gonfiano di pinnacoli moreschi e sciabolate cromatiche il volto di una terra perfetta nella sua semplicità.

Terzo teppista: il fungo di Acquarica

La pioggia, si sa, fa spuntare i funghi. Ma che i funghi contengano l'acqua questo no, non si sapeva. Invece succede ad Acquarica del Capo: la prima delle vostre segnalazioni sui teppisti cromatici in giro per la provincia arriva da Francesca Pizzolante. Che tornando a casa sua, si è vista spuntare davanti questo colossale cardoncello bianco, finemente (?) screziato.

Si dovrebbe trattare di una sorta di imbuto per la raccolta delle acque piovane; ma a parte i dubbi sull'utilità del fungo raccoglipioggia, la domanda è: quanto sarà stato pagato il progettista che ha "decorato" con questo oggetto misterioso, a metà tra il sarchiapone di Walter Chiari e un pleurotus albino, l'ingresso (come vedete qui) di Acquarica del Capo?

Appendice dedicata a una seconda segnalazione, stavolta in positivo: una settimana dopo il pezzo sul Sedile comandacolore, Rocco Longo ha scattato le foto che vedete qui. Il monumento cinquecentesco è tornato ad una (più) sobria illuminazione candida. Non sappiamo se per scelta dell'assessore Alfarano (e chissà quanto gli sarà costato non accendere i neon giallorossi nel sedile durante la festa della salvezza del Lecce) o semplicemente perchè questo, come accadeva su Postalmarket, è il mese del bianco.














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